VITTORIA! IL PARLAMENTO EUROPEO DICE NO ALLE PELLICCE DI CANE E DI GATTO


Sulla base di un complesso negoziato con il Consiglio, il Parlamento ha approvato il regolamento che vieta la commercializzazione, l'importazione e l'esportazione di pellicce di cani e gatti e di prodotti che le contengono. Il regolamento sarà d'applicazione a partire dal 31 dicembre 2008.
Facendo seguito a una richiesta formulata nel dicembre 2003 dal Parlamento Europeo, la Commissione ha proposto un regolamento per vietare l'importazione, l'esportazione, la vendita e la produzione di pellicce e pelli di cane e di gatto, al fine di porre fine a questo crudele commercio. Per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori, d'altra parte, numerosi Stati membri hanno nel frattempo adottato misure legislative volte ad impedire la produzione e la commercializzazione di questo tipo di pellicce. Tuttavia, le divergenze tra le misure nazionali impediscono il regolare funzionamento del mercato interno.
Approvando un maxi emendamento di compromesso, negoziato con il Consiglio dalla relatrice Eva-Britt Svensson, è stato precisato anzitutto che gli obiettivi del regolamento sono di vietare l'importazione, l'esportazione, la vendita e la produzione di pellicce e pelli di cane e di gatto per eliminare gli ostacoli al funzionamento del mercato interno e per restaurare la fiducia dei consumatori garantendo che i prodotti acquistati non contengono pellicce di cani e gatti. Apposite definizioni, inoltre, precisano il significato di "commercializzazione", "importazione" e "esportazione". Per agevolare il compromesso, inoltre, il Parlamento ha rinunciato ad opporsi a qualsiasi deroga al divieto generale. E' tuttavia riuscito a ridurre sensibilmente la portata delle eccezioni proposte dalla Commissione.

 

 

Struan Stevenson MEP,
Eva Britt Svensson MEP e Arlene McCarthy

La proposta consentiva infatti la commercializzazione di prodotti muniti di etichette indicanti che le pellicce non appartenevano a cani e gatti allevati e uccisi per la produzione di pelliccia (quindi a scopi alimentari), o che erano effetti personali o domestici. Una siffatta deroga avrebbe creato un vuoto legislativo che in futuro sarebbe stato inevitabilmente sfruttato dai commercianti in tutte le forniture di pellicce di cane e di gatto, rendendo così inutile l'intero regolamento.
Il compromesso, invece, prevede la possibilità di concedere delle eccezioni ai soli casi in cui la vendita di tali prodotti avviene per motivi «educativi» e agli animali impagliati. La nuova formulazione precisa inoltre che si tratta di una deroga «eccezionale» che consente alla Commissione di adottare disposizioni volte a autorizzare questo commercio, assieme alle condizioni da rispettare per poterne usufruire.
La relatrice è decisamente favorevole alla proposta, sottolineando tuttavia l’esigenza di rafforzare i controlli alle frontiere e di inasprire le sanzioni amministrative – e laddove possibile anche penali – da parte degli Stati membri al fine di creare un contesto realmente dissuasivo in grado di contrastare in modo certo questo commercio vergognoso e illegale .
Il regolamento potrà essere d'applicazione a partire dal 31 dicembre 2008. Per questa data gli Stati membri dovranno informare la Commissione dei metodi analitici che utilizzano per identificare la specie d'origine delle pellicce, notificare le norme adottate in materia di sanzioni applicabili in caso di violazione del regolamento e prendere i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Tali sanzioni dovranno essere «efficaci, proporzionate e dissuasive». La Commissione, infine, dovrà presentare una relazione sull'attuazione del regolamento,che dovrà essere resa accessibile al pubblico, entro due anni dalla sua applicazione.
In generale, risulta esserci un ampio consenso in tutti gli Stati membri riguardo all’inammissibilità del commercio e delle importazioni di pellicce di cane e di gatto e dei prodotti derivati nel territorio della Comunità.
L'imposizione di un divieto di vendita, fabbricazione, offerta di vendita e distribuzione di pellicce di cane e di gatto e dei prodotti che le contengono, a prescindere dalla loro provenienza, è compatibile con gli obblighi internazionali dell'UE, in quanto si applica allo stesso modo ai produttori nazionali e a quelli esteri ed evita qualsiasi discriminazione in merito alla provenienza estera di prodotti in concorrenza. Un siffatto divieto è compatibile anche con le disposizioni degli accordi internazionali conclusi dall'UE che autorizzano espressamente misure volte a tutelare la salute e il benessere degli animali e ad impedire l'uso di pratiche commerciali ingannevoli nel commercio internazionale o nazionale.

 

 

Struan Stevenson, Eva Britt Svennson e Arlene McCarthy

festeggiano la decisione di introdurre il bando alle pellicce di cane e gatto

Arlene McCarthy, Presidente IMCO – “Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori” subito dopo il voto ha commentato “Ho ricevuto migliaia di firme, petizioni da parte di cittadini preoccupati che chiedevano l’introduzione del bando. Noi abbiamo agito ma penso che sia stata la determinazione dei cittadini e degli attivisti per i diritti degli animali che debba prendere il merito di questa nuova legge. Loro ci hanno aiutati nel persuadere la Commissione a darci il potere legale per introdurre il bando”.
In una lettera della Presidente IMCO si legge:
“…come Presidente della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, ho ricevuto la petizione che sostiene il bando, firmata da oltre ¼ di milione di cittadini europei, nel Novembre 2006.
Questa vicenda mostra come il potere delle persone può vincere e cambiare la legge.
Quando per la prima volta i cittadini sollevarono la questione, gli era stato detto che l’UE non aveva competenza per portare avanti la proposta atta a vietare il commercio. La ferma domanda da parte dei cittadini ha cambiato le cose e la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha fatto pressione sulla Commissione Europea per identificare una base legale per tale legge.
E’ un successo importante, avere l’accordo di tutti i 27 Stati Membri su tale bando.
La proposta originale della Commissione avrebbe consentito eccezione per le pellicce derivate da cani e gatti uccisi per scopi alimentari. Questo avrebbe visto continuare il crudele commercio e la tortura di cani e gatti domestici e le loro pellicce finire in capi di abbigliamento, spesso etichettati come sintetici o altre pellicce.
Il Parlamento Europeo è riuscito con successo a rimuovere questa “scappatoia”.
Sono lieta che la lunga campagna degli eurodeputati e della maggior parte dei cittadini europei ha portato una fine al disgustoso commercio delle pellicce di cane e gatto. Grazie per aver giocato la vostra parte in questo successo.. ”.

E’ stato un lungo viaggio verso la vittoria per oltre 2 milioni di cani e gatti, un grande risultato frutto di anni di intenso lavoro e grande collaborazione che hanno visto l’OIPA in prima fila insieme alle 161 leghe membro dell’OIPA Internazionale e i Delegati esteri che hanno dato vita, nei rispettivi territori, ad appelli, petizioni e campagne di sensibilizzazione.
Con loro abbiamo anche realizzato un’accurata documentazione sulla produzione di pellicce in Cina.
L’OIPA ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto la campagna, le nostre petizioni ed i nostri appelli: le nostre voci unite hanno permesso di combattere non solo questo crudele commercio, ma anche di svelare agli occhi del mondo la terribile realtà vissuta da tutti gli animali in Cina.
Questo Regolamento manda inoltre un chiaro messaggio al Governo cinese: la crudeltà inflitta agli animali non è accettabile e l’Unione Europea ora si unisce ai Paesi quali gli USA, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, che avevano già bandito tali pelli. Tutto ciò rafforza la nostra richiesta rivolta al Governo cinese di introdurre con urgenza una legislazione a protezione degli animali.
L’OIPA in collaborazione con i Delegati in Asia, le Leghe Membro e tutte le altre Associazioni protezioniste cinesi, continuerà a vegliare sulla situazione degli animali in Asia ed a recepire gli appelli ogni qualvolta sarà richiesto sostegno, affinché a tutti gli animali possa essere restituita la dignità e libertà che gli spetta.

Paola Ghidotti
OIPA International Campaigns Director

Massimo Comparotto
Presidente OIPA Italia

Organizzazione Internazionale Protezione Animali

Organizzazione Non Governativa (ONG) affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione (DPI) e al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU

OIPA Italia Onlus

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