COSA SUCCEDE


Ogni anno questo terribile commercio causa oltre 2 milioni di vittime, tra cani e gatti. I più grandi allevamenti si trovano appunto in Cina, specialmente al nord, dove la pelliccia degli animali, esposti a temperature rigidissime, cresce folta durante i freddi inverni. Le aziende che si occupano di cani hanno orrende gabbie che ne contengono da 5 a 300, mentre quelle di gatti arrivano fino a 70. La differenza di numero è dovuta al fatto che, parallelamente al mercato delle pelli, per i cani è previsto un altro triste destino, e cioè la macellazione per il consumo delle carni. I numeri di questa mattanza sono impressionanti: per un solo cappotto servono circa 10 cani - di più per i cuccioli naturalmente - e si sale a 24 nel caso dei gatti. La loro pelliccia è usata in vari impieghi: cornici, stoffe per fodere, cappelli, statuette decorative, polsini, cappucci, guanti, scarpe, giocattoli. L’aspetto più terribile di tutta questa vicenda è il massacro di questi animali, che avviene in modo violento e spietato. Le condizioni degli allevamenti sono spaventose, e gli animali affrontano un vero e proprio calvario fino alla fine dei loro giorni. Molto spesso inoltre cani e gatti non provengono neanche dagli appositi allevamenti, ma sono cresciuti in piccole aziende a gestione familiare, dove vivono stipati in minuscole gabbie per poi morire in maniera agghiacciante davanti agli occhi dei loro compagni. Le tecniche con cui questi poveri sfortunati vengono uccisi sono del tutto ripugnanti. I cani sono intrappolati al collo con fili metallici e poi tagliati trasversalmente lungo l’inguine. Il cappio di filo metallico taglia le loro gole mentre si dibattono dal dolore prima di perdere definitivamente coscienza. I gatti o vengono soffocati o vengono impiccati con un cappio di metallo, oppure ancora viene loro versata dell’acqua in gola con un tubo finche muoiono per annegamento.

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