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• COSA SUCCEDE: No allo sterminio della volpe in provincia di Ancona: appello di protesta
• COSA PUOI FARE: Firma la campagna online
• COSA PUOI FARE: Stampa la petizione cartacea e fai firmare i conoscenti/amici• COSA PUOI FARE: Manda una mail di protesta, puoi farlo anche se hai firmato la campagna online
• INFORMATI: La caccia
• INFORMATI: La pellicce
NO ALLO STERMINIO DELLA VOLPE IN PROVINCIA DI ANCONA
20/03/15
3 anni e 9 mesi: una lunga “vacanza” concessa ai cacciatori, un’interminabile condanna per la volpe rossa tuttora in corso. Già da un anno, infatti, è in atto la “sentenza” della Provincia di Ancona che, con il “Piano di controllo della popolazione volpe negli Istituti Faunistici” della provincia, ha stabilito che le volpi sono troppe. Predando la piccola selvaggina stanziale, soprattutto nel periodo riproduttivo e durante lo svezzamento dei piccoli, sono diventate le principali concorrenti di una specie fondamentale per la biodiversità della fauna locale, “il cacciatore”. Per impedirne l’estinzione, la Provincia ha adottato d’urgenza “un intervento di controllo mirato”.
La volpe è un animale dalle abitudini crepuscolari? Si userà allora “la tecnica dell’aspetto, anche notturno, con utilizzo di fonti luminose”. Ad attenderla un cacciatore impaziente di usare il suo fucile, rigorosamente “ad anima liscia”, o “una carabina con ottica di mira”.
Le femmine di volpe partoriscono dai 3 ai 5 cuccioli tra marzo e aprile? E’ il periodo migliore per “l’intervento sulla tana”, quando con l’aiuto di 2 cani appositamente addestrati, saranno stanati e uccisi i piccoli. A lottare contro la madre, che invano tenterà di difendere i suoi cuccioli, il cacciatore, che questa volta potrà schierarsi con un plotone di massimo 10 individui, anch’essi in via d’estinzione e, quindi, da tutelare con una determina ad hoc.
E dal momento che “gli effetti negativi della predazione” della volpe rossa sono “di difficile quantificazione”, perché non ridurre in ogni caso il numero anche con il trappolaggio?
Niente paura, in questo caso ci sarà del personale formato che controllerà quotidianamente le trappole, non solo per “l’immediata liberazione in situ di eventuale altra fauna catturata”, ma anche per evitare che le volpi muoiano all’interno delle stesse, intervenendo all’istante con metodi eutanasici, a garanzia di una morte indolore.
Contro uno sterminio ingiustificato autorizzato dalla Provincia di Ancona, in corso dal 31 marzo 2014 e che proseguirà fino al 31 dicembre 2017, sono state raccolte più di 10.000 firme tramite una petizione lanciata dal WWF Ancona, LAC Marche, ENPA, Associazione Amici Animali e Lupus in Fabula, senza tuttavia ottenere un esito positivo.
L’OIPA v’invita quindi a partecipare all’appello di protesta per chiedere che si metta fine ad una caccia ingaggiata contro la volpe rossa, la cui unica colpa è quella di predare le stesse specie animali uccise dai cacciatori.
ECCO COSA PUOI FARE