NUOVA LEGGE A PROTEZIONE DEGLI ANIMALI IN SUD COREA


In Corea, contrariamente alla credenza popolare, cibarsi di cane è un fenomeno abbastanza recente e non ha mai fatto parte della tradizione culinaria del Paese. Che la carne di cane e di gatto sia un’eredità dell’antica cucina tradizionale Coreana è una messa in scena indotta con strategie di marketing da parte di commercianti senza scrupoli, intenzionati solo a fare affari in modo semplice a danno degli animali.
I cani sono mangiati principalmente in Cina e Corea, e in minor misura, in parte della Cambogia, Laos, Filippine, Myanmar, le parti asiatiche dell’ex unione sovietica, Tailandia e Vietnam. In molti di questi Paesi questa pratica risale a poche generazioni fa.
Secondo le stime di Animal People, ogni anno circa 13-16 milioni di cani e 4 milioni di gatti vengono macellati in tutta l’Asia per consumo alimentare umano. In Corea il 30% circa dei cani venduti come cibo sono animali da compagnia sottratti ai legittimi proprietari.
Ci sono numerosi credenze contraddittorie riguardo il mangiar carne di cane, per esempio i cani vengono mangiati in Corea per raffreddare la temperatura corporea durante i mesi estivi, mentre in Cina ciò avviene per riscaldare il corpo.
Ricerche condotte sull’artrite reumatoide hanno dimostrato che i gatti non hanno assolutamente nessun effetto benefico sul trattamento delle artriti e non c’è alcuna prova scientifica a sostegno dell’ipotesi reclamata che la carne di cane aumenti il flusso di sangue, l’energia vitale, la virilità, stimoli le funzioni renali e aiuti la digestione.
L’OIPA da lungo tempo sta dirigendo gli sforzi per mettere fine a questo crudele commercio ed ostacolare i piani del Governo coreano diretti al “controllo igienico della carne di cane e di gatto”, via d’accesso alla legalizzazione del consumo.
Regolamentare il commercio infatti sarebbe solo una soluzione superficiale del problema e darebbe una facciata rispettabile al cibarsi di cani e gatti, mentre la sofferenza degli animali continuerebbe dietro le porte chiuse.
Dopo una lunga campagna che ha visto grande sostegno e partecipazione internazionale, incluso il prezioso appoggio da parte delle Leghe Membro di OIPA Internazionale e la raccolta di oltre 30.000 firme, preceduta da un’intensa campagna con appello diretto alle autorità coreane, la nostra voce è stata ascoltata.
Il Governo coreano sta lavorando per emendare e rafforzare l’attuale normativa a protezione degli animali, dal 1 gennaio 2008 entrerà in vigore il nuovo testo che tra le varie novità prevede maggiori sanzioni (dagli attuali $215 a $5.370) verso chiunque abusa degli animali; il potere alle amministrazioni locali di nominare “Ufficiali per la Protezione Animale” col compito di sequestrare gli animali quando vengano accertati casi di maltrattamento; sarà poi vietato l’uso indiscriminato di animali per condurre test di laboratorio; verrà introdotto l’obbligo per i proprietari di animali domestici, di dotarli con apposita targhetta identificativa e non verrà legalizzato il consumo della carne di cane e di gatto.
Questo è un piccolo passo verso la cessazione delle crudeltà, ma è soprattutto un atto di buona fede da parte delle autorità coreane che si sono aperte alle richieste provenienti dalle associazioni protezioniste che operano sul panorama internazionale.
L’OIPA momentaneamente ferma la campagna per dare alle autorità coreane il tempo necessario per ultimare l’iter legislativo, per dare loro modo di proseguire nell’attuazione della nuova normativa, ma non cesserà mai, in collaborazione con le associazioni protezioniste coreane, di monitorare la situazione nel caso in cui fosse necessario un intervento a sostegno degli animali. 
In un messaggio a OIPA, scritto da Kyenan Kum fondatrice di IAKA - International Aid for Korean Animals, si legge “Cari amici degli animali coreani, voglio ringraziarvi tutti, infinitamente, per il vostro continuo sostegno e per la vostra preoccupazione per il benessere degli animali in Corea. Un caloroso ringraziamento a tutti voi, a tutte le persone che hanno aiutato scrivendo lettere, raccogliendo firme, lanciando campagne per la protezione degli animali in Corea. Senza il vostro sostegno tutto questo non sarebbe mai stato possibile.
Una legislazione più forte, offre nuova speranza per gli animali”.

IAKA e KAPS, da dentro il Paese, continueranno a condurre campagne e progetti educativi rivolti al pubblico e all’educazione umana perché solo promuovendo compassione, rispetto per gli animali e sensibilizzando le nuove generazioni sarà possibile combattere la crudeltà, sradicare per sempre questo crudele commercio e restituire così agli animali il rispetto che gli è dovuto.

Paola Ghidotti
OIPA International Campaigns Director

Organizzazione Internazionale Protezione Animali

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