APPELLO DI PROTESTA CONTRO LA CACCIA ALLA VOLPE IN TANA


11/12/13

Con determina n. 2683 del 6 settembre 2013, a firma del dott. Porcellato, la provincia di Treviso ha lanciato una vera e propria azione di sterminio della durata di tre anni. Vittime inconsapevoli sono 1050 volpi, per lo più cuccioli e le loro madri, che saranno sterminate dalle doppiette dei cacciatori con l’aiuto degli agenti della polizia provinciale.
Il motivo che, secondo la provincia, giustifica tale massacro, è che le volpi possono predare lepri e fagiani che i cacciatori vogliono poter ammazzare senza alcun concorrente. Uccidere l’unico predatore oramai rimasto sul nostro tormentato territorio, costituisce un’aberrazione, un vero e proprio attacco alla ricchezza biologica. Ancor più grave perché avvallato dalla pubblica amministrazione che così dimostra chiaramente di agire a tutto beneficio di un’esigua minoranza di cittadini, i cacciatori, depredando il patrimonio collettivo costituito dalla fauna selvatica.
Come se tutto ciò non bastasse, le volpi saranno uccise tutto l’anno – 365 giorni, 24 ore al giorno – con il cruento metodo della caccia in tana. Cani appositamente addestrati vengono fatti entrare nelle tane occupate dai cuccioli e dalle loro madri. Lo scontro determina la morte per sbranamento dei piccoli, mentre le madri in fuga dalla tana trovano i fucili dei cacciatori ad attenderle. Un vero e proprio sterminio compiuto in nome della sanguinaria passione dei cacciatori.

OIPA, ENPA, LAC, LAV hanno già depositato ricorso davanti al TAR di Venezia contro la scandalosa determina provinciale e, unite per fermare una carneficina inaccettabile, vi invitano a inviare una e-mail di protesta alla provincia di Treviso, diffondendo presso amici e conoscenti anche la petizione cartacea e on line.



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