NO ALL’ALLEVAMENTO DI VISONI A CAPRIOLO (BS): LA PROTESTA DI OIPA BRESCIA CONTINUA, AIUTACI ANCHE TU!


6/3/14

Continua la protesta della sezione OIPA di Brescia nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Capriolo (BS) in merito alla richiesta pervenuta al Comune per l’apertura di un allevamento di visoni, allevamento che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dal centro abitato e all'interno del Parco Oglio Nord, un parco fluviale nel quale si trovano otto Siti di Importanza Comunitaria (SIC) per la presenza di specie botaniche e faunistiche di grande interesse naturalistico.


L’impatto ambientale dell’allevamento sarebbe non solo pari a quello di un allevamento intensivo, dove l’alimentazione, le deiezioni (responsabili delle emissioni di monossido da azoto e di ammonica) e lo smaltimento delle carcasse animali rappresentano un alto fattore d’inquinamento e una delle cause del cambiamento climatico, ma vi è in aggiunta il rischio di introdurre sul territorio specie non autoctone, come accaduto nei primi anni del ‘900 con le nutrie, allevate per la pelliccia di “castorino” e poi liberate sul territorio italiano quando allevarle non era più redditizio.

Oltre all’appello di protesta http://www.oipa.org/italia/2014/visone.html, il 1 marzo i volontari di OIPA Brescia si sono uniti al corteo organizzato da Animal Amnesty. In assenza di una presa di posizione da parte del Comune di Capriolo, la mobilitazione di OIPA Brescia continua con una raccolta firme, sia cartacea che on line.
Su richiesta del Sindaco del Comune di Capriolo, invitiamo anche tutti i cittadini residenti nel comune a scrivere anche delle lettere in formato cartaceo, per mostrare il proprio dissenso all’approvazione di un allevamento che per i visoni rappresenterà solo sofferenza e morte, mentre per il Comune un fattore in più di inquinamento ambientale, con il rischio di avere sul proprio territorio continue iniziative di contestazione, con possibili problemi di ordine pubblico.  

Una scelta che farebbe onore al comune di Capriolo sarebbe quella adottata dal Comune di Arzago d'Adda (BG), che ha fornito sul territorio lombardo e nazionale un esempio concreto d'opposizione all'apertura di allevamenti di pelliccia, facendosi anche promotore di una mozione al Parlamento e alla Camera dei Deputati per l’approvazione della Proposta di Legge C288 e del Disegno di Legge S62 in materia di “divieto di allevare, catturare e uccidere animali per la produzione di pellicce”, proposta dalle principali associazioni animaliste, tra cui l’OIPA, e depositata al Senato e alla Camera.


22/5/14
AGGIORNAMENTO

14 aprile 2014: la sezione OIPA di Brescia presenta al sindaco di Capriolo un’interrogazione in merito alla possibilità di aprire allevamenti di animali da pelliccia sul territorio comunale. L’interrogazione si riferisce ad una richiesta pervenuta al Comune alcuni mesi prima per l’apertura di un allevamento di visoni. Assieme ad essa OIPA Brescia consegna anche le 2010 firme dei cittadini capriolesi contrari all’apertura dell’allevamento, sottoscrizioni a cui si aggiungono le 8104 firme on line raccolte grazie all’appello di protesta lanciato dall’OIPA a febbraio 2014, e le 2077 raccolte con la petizione cartacea, pervenute direttamente presso la sede di OIPA Brescia, per un totale di 12.191 firme.
Alla consegna delle firme, tuttavia, è seguito il silenzio, un silenzio preoccupante visto che l’allevamento in questione dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dal centro abitato e all'interno del Parco Oglio Nord, un parco fluviale nel quale si trovano otto Siti di Importanza Comunitaria.
L’impatto ambientale dell’allevamento sarebbe non solo pari a quello di un allevamento intensivo, dove l’alimentazione, le deiezioni e lo smaltimento delle carcasse animali rappresentano un alto fattore d’inquinamento e una delle cause del cambiamento climatico, ma vi è in aggiunta il rischio di introdurre sul territorio specie non autoctone, come accaduto nei primi anni del ‘900 con le nutrie, allevate per la pelliccia di “castorino” e poi liberate sul territorio italiano quando allevarle non era più redditizio.
Il dissenso di migliaia di cittadini e le numerose proteste organizzate da OIPA Brescia insieme ad Animal Amnesty sono state ignorate. Visto il disinteresse dell’’Amministrazione comunale nei confronti di una problema che riguarda sia gli animali (i visoni, animali selvatici, sono imprigionati e uccisi in maniera atroce) che tutta la cittadinanza locale, vi invitiamo a partecipare nuovamente all’appello di protesta contro la richiesta di apertura un allevamento che porterà solo morte, sangue e sofferenza per migliaia di animali.

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