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• COSA SUCCEDE: In seguito alla denuncia anonima l'OIPA Italia inizia ad interessarsi degli esperimenti sui gatti
• VITTORIA OIPA:
Salvi i gatti dall'ospedale Sacco
• COSA PUOI FARE:
Continua la protesta al Sacco contro la vivisezione
• FOTOGRAFIE: Presidi davanti all'Ospedale Sacco
• INFORMATI:
la vivisezione
• ATTIVITA' OIPA: i gatti del Sacco
FUORI I GATTI DAL SACCO!
In seguito alla denuncia anonima di una studentessa,
l'OIPA Italia inizia ad interessarsi degli esperimenti effettuati
sui gatti presso il Dipartimento di Fisiologia Umana dell'Università
degli Studi di Milano, situato all'interno dell'ospedale Sacco Vialba.
La studentessa dice di sentire atroci lamenti provenire dai laboratori
dell'Istituto di Fisiologia Umana. L'OIPA riesce ad ottenere i protocolli
delle ricerche. Si tratta di esperimenti sul sonno effettuati su
gatti, topi e conigli, durante i quali agli animali vengono conficcati
degli elettrodi nel cervello.
Dal 1996 ad oggi sono già stati utilizzati e poi soppressi,
come dimostra la documentazione in nostro possesso, 27 gatti, sia
maschi che femmine, di età compresa fra i pochi mesi e i
4 anni.
A fine dicembre 2000 l'OIPA presenta
un esposto alla magistratura di Milano.
Il 22 marzo 2001 viene ordinato dalla magistratura
un sopralluogo all'interno dei laboratori, al quale prendono parte
due agenti di polizia giudiziaria, un veterinario dell'ASL e il
Presidente dell'OIPA Internazionale e Rappresentante all'ONU Massimo
Pradella. Vengono trovati 4 gatti, in attesa di essere vivisezionati
(come dichiarato dai responsabili del laboratorio a Massmo Pradella),
11 conigli e circa 15 topolini, sui quali si sono già compiuti
gli esperimenti.
Dal punto di vista igienico sanitario e amministrativo non viene
trovato nulla di irregolare. Come dichiarato dai Medici Internazionali
della LIMAV (Lega Internazionale Medici per l'Abolizione della Vivisezione)
si tratta però di esperimenti privi di validità
scientifica, i cui risultati non potranno mai essere trasferiti
all'uomo.
Nel maggio 2001 l'OIPA organizza un dibattito pubblico al Palazzo dei Congressi della Provincia di Milano. Il Prof. Mariotti, responsabile degli esperimenti, accetta di partecipare al dibattito. Poco prima del dibattito il Prof. Mariotti annulla la sua presenza in sala, adducendo motivi quali "pubblico di parte" e "dibattito non equilibrato, a favore degli antivivisezionisti". Il dibattito diventa allora una seguitissima conferenza, durante la quale il Prof. Bruno Fedi, medico primario anatomo-patologo all'Ospedale di Terni e convinto antivivisezionista, ricorda i danni che la vivisezione ha provocato nel corso degli anni e le errate convinzioni scientifiche che ha causato. Ricorda inoltre che è coi soldi dei cittadini che vengono finanziate le pseudo ricerche sugli animali.
In giugno 2001 Massimo Pradella e
il Dott. Stefano Cagno dei Medici Internazionali della LIMAV, consegnano
al Prof. Mariotti 700 firme, raccolte in due giorni, che chiedono
la fine degli esperimenti su gatti topi e conigli da lui condotti.
Mariotti si dichiara moralmente d'accordo con noi e dubbioso sulla
liceità dell'utilizzo di altri animali per sperimentazioni,
ma non accetta di usare metodi alternativi agli animali (ne esistono
a centinaia, già utilizzati in alcune Università sia
in Italia che nel resto del mondo).
In luglio 2001, l'OIPA inizia una serie di presidi
davanti all'Ospedale Sacco, ottenendo un buon riscontro sia presso
l'opinione pubblica che sulla stampa. La Pina ed altri deejay di
Radio Deejay si incatenano insieme agli animalisti dell'OIPA ai
cancelli dell'Ospedale Sacco. Inoltre, grazie alla risonanza ottenuta
dall'avvenimento ed in seguito all'opera di sensibilizzazione dell'OIPA,
a Sondrio il Consiglio comunale approva all'unanimità una
mozione che rende Sondrio prima città antivivisezionista
d'Italia.
Nell'ottobre 2001 l'OIPA viene contattata
da alcuni medici del Sacco, i quali danno pieno appoggio agli animalisti.
Il 6 e 7 ottobre si tiene, davanti al Sacco, la
veglia 30 Ore per la vita dei gatti. Gli animalisti inscenano una
protesta lunga 30 ore, coinvolgendo centinaia di persone da tutta
Italia. L'OIPA viene contattata anche da alcuni infermieri sempre
del Sacco, i quali dichiarano di spedire lettere di protesta presso
l'Ospedale.
Il 29 ottobre 2001 il Prof. Mariotti incontra i
Medici Internazionali della LIMAV e dichiara di non voler rilasciare
i gatti per principio e di avere già iniziato a vivisezionare
uno dei gatti. In quella stessa occasione il Dott. Stefano Cagno
presenta una pubblicazione che riporta lo stesso tipo di sperimentazione
condotto dal Prof. Mariotti sui gatti, solo svolto su volontari
umani. La metodologia utilizzata, molto sofisticata e per nulla
invasiva, permette di studiare l'attività dei singoli neuroni
cerebrali.
I presidi dell'OIPA davanti al Sacco vanno avanti
ininterrottamente dal 7 luglio agli inizi di dicembre 2001.
Nel novembre 2001, in seguito alla presentazione
di 6 interrogazioni parlamentari, l'Istituto Superiore alla Sanità
ordina un'ispezione all'interno dei laboratori di Fisiologia Umana.
Il 10 dicembre 2001, in occasione della Giornata
Internazionale per i Diritti degli Animali, l'OIPA Italia organizza
una fiaccolata davanti all'Ospedale Sacco.
Nel marzo 2002 l'OIPA Italia si è presentata
nuovamente davanti ai cancelli del Sacco per due presidi. Gli animalisti,
travestiti e truccati da gatto, erano accompagnati da Edoardo
Costa, attore di Vivere.
I permessi per la sperimentazione sui gatti sono scaduti
il 6 aprile 2002. L'Istituto di Fisiologia Umana
ha già ottenuto i permessi per un altro ciclo di sperimentazioni.
Attualmente non sappiamo se queste sperimentazioni prevedano anche
l'utilizzo di gatti, né che fine abbiano fatto i 4 gatti
trovati durante il sopralluogo.
L'OIPA Italia continuerà con la sua protesta finché
non verrà spiegato che fine hanno fatto i 4 gatti presenti
negli stabulari a marzo 2001 e finché l'Istituto
di Fisiologia Umana non svolgerà le sue ricerche in maniera
scientificamente valida, utilizzando metodologie che permettano
di estrapolare i risultati all'uomo e perciò non gli animali,
gatti o topi che siano.