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• COSA SUCCEDE: Campagna contro Morini
• COSA SUCCEDE: La Corte Costituzionale autorizza Morini a vendere beagle ai laboratori
• VITTORIA OIPA: Chiude Morini, salvi i beagle!
• FOTOGRAFIE:
Beagle all'interno di Morini
• INFORMATI:
la vivisezione
• ATTIVITA' OIPA: contro l'allevamento Morini
CONTRO L'ALLEVAMENTO MORINI
Il 28 maggio 2002 un camion di 56
cagnolini di razza Beagle viene bloccato da una pattuglia della
polizia stradale alla frontiera del Brennero. Destinazione: un laboratorio
farmaco-tossicologico di Amburgo, in Germania, dove i cuccioli sarebbero
stati sottoposti a terribili esperimenti di tossicologia. I cuccioli
provenivano dall'allevamento Morini di S. Polo d'Enza (Reggio Emilia),
specializzato nella vendita di cani per la vivisezione.
I 56 cuccioli erano stipati in gabbie per gatti. I cani sono stati
immediatamente sequestrati, per la mancanza delle norme di aerazione
e per sovraffollamento. Non vi era nessuna traccia della carta di
viaggio dove vanno annotati gli orari di carico, le soste, i pasti
degli animali stessi, in più i piccoli erano assetati, affamati,
privi di luce e di aria. In seguito è stato accertato dal
veterinario che li ha controllati che i loro libretti sanitari erano
stati falsificati: ai cani era stato aggiunto qualche mese in più
affinché gli fosse permesso viaggiare verso la loro terribile
destinazione. A questi 56 cuccioli è andata bene: sono stati
tutti adottati dal giornale di Bolzano Dolomiten.
In seguito a questa notizia OIPA Parma inizia una serie di presidi davanti all'allevamento, dove sono rinchiusi circa 1.000 cani, conigli e altri roditori in attesa di partire per i laboratori. "Ci siamo organizzate in turni diurni e notturni, dormendo anche sull'erba, allo scopo di segnalare i movimenti dei camion in entrata e in uscita" racconta Roberta Cattani Presidente della sezione OIPA a Parma. Dopo qualche tempo è giunta la notizia di un nuovo carico di cuccioli fermato in Svizzera questa volta, numero dei cani: 56. Del camion purtroppo dopo qualche tempo non si è più saputo niente. Grazie a questi presidi la stampa inizia ad occuparsi regolarmente di Morini, informando così l'opinione pubblica di un argomento ai più sconosciuto: l'esistenza di allevamenti di cani e altri animali destinati alla vivisezione.
In quei giorni i Nas, i veterinari di Bolzano, le guardie zoofile e provinciali hanno svolto una serie di controlli presso l'allevamento. Risultato: l'inceneritore che loro usavano per bruciare i cani malati o nati "imperfetti" è stato posto sotto sequestro in quanto non autorizzato alle emissioni in atmosfera: la ditta Morini non era autorizzata per alcun inceneritore di carcasse. Dall'allevamento Morini filtra una terribile notizia: sembra che i cani nati con qualche difetto fisico - e quindi inservibili come fonte di guadagno - venissero eliminati dopo essere stati buttati vivi nell'inceneritore.
Ecco il racconto di Roberta Cattani sull'allevamento Morini: "Come
tutti gli allevamenti, Morini ha uno slogan, il suo è "Dal
1953 al servizio dei laboratori di ricerca". Gli edifici sono
zeppi di animali: centinaia di cani beagle ma anche cani di altre
razze, nonché piccioni, ratti, criceti e conigli che non
possono neanche voltarsi nelle piccole gabbie metalliche.
La situazione all'interno dell'allevamento è terribile. Vi
sono centinaia di beagle che vivono in box lunghi e stretti. Ve
ne sono 50/60 cani per gabbia, non possono né sgranchirsi
le zampe, né vedere la luce del sole, che filtra fioca solo
da uno stretto corridoio metallico. Sui margini del corridoio alcune
madri Beagle allattano i cuccioli. Sono tenute nell'allevamento
fino a che possono partorire, poi - assieme ai vecchi riproduttori
maschili - finiscono la loro vita nel laboratorio, là dove
i loro cuccioli sono destinati dall'età di due o tre mesi
in avanti. Quando i cani vengono caricati sui camion, si possono
sentire i loro lamenti struggenti: le mamme ululano, i piccoli piangono".
In luglio all'anagrafe canina risultano iscritti solo 20 cani mentre
in allevamento ce ne sono 930. Fra l'altro i cani sono stati iscritti
il 4 giugno 2002, 5 giorni dopo il sequestro di Bolzano..! Per la
mancata applicazione delle norme sull'anagrafe canina il comune
di S. Polo d'Enza ha comminato all'alevamento una multa di 77, 5
euro, mentre la legge dice che per ogni infrazione bisogna applicare
una multa fra i 77 ed i 232 euro. Se la legge regionale 27/2000
fosse stata applicata correttamente, la multa sarebbe stata minimo
di 68.000 e 761 euro! Per questo è stato chiesto il commissariamento
del Sindaco di san Polo.
Il 2 agosto 2002 la regione Emilia Romagna approva all'unanimità la proposta di legge degli Onorevoli Guerra (Verdi) e Nervegna (Forza Italia) che vieta nel territorio l'utilizzo e la vendita di animali d'affezione a fini sperimentali.
Nonostante la legge sia da subito esecutiva Morini continua a vendere
i suoi cuccioli ai laboratori: illegalmente! Infatti i cuccioli
che vengono rintracciati vengono restituiti dai laboratori all'allevamento.
In contravvenzione alla legge il comune di S. Polo si rifiuta di
ritirare l'autorizzazione alla vendita ai laboratori dei cani. Il
motivo? Sindaco e vicesindaco non sono d'accordo con quanto espresso
da una legge regolarmente votata e si rifiutano di applicarla..
Sebbene l'autorizzazione non venga ritirata Morini non può
vendere i suoi cani ai laboratori.
Il 4 ottobre OIPA Italia incontra l'Onorevole Ghielmi, sindaco
di S. Polo d'Enza, insieme ai consiglieri regionali Guerra e Nervegna.
Viene chiesta al Sindaco una mediazione per affidare i cani a chi
li ha richiesti in adozione e procedere allo sgombero dell'allevamento,
così come indicato dall'ultimo piano regolatore.
Il Sindaco non accetta e oppone un muro totale. OIPA Italia continuerà
a lottare per la liberazione di tutti i cani.
A metà ottobre i veterinari dell'AUSL hanno messo sotto sequestro cautelativo i 78 cuccioli restituiti a dalle ditte farmaceutiche a cui erano stati venduti illegalmente. La legge 78/2002 prevede che il sindaco confischi gli animali sequestrati, ma il vicesindaco Panciroli ha dichiarato che la giunta non intende farlo.
Nel frattempo anche la procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Il magistrato ha firmato un mandato di sequestro per il congelatore dell'azienda che conteneva carcasse di animali morti. Sulle carcasse sono in corso analisi approfondite per stabilire le cause del decesso.
Il 6 novembre 2002 il TAR di Bologna ha confermato la legittimità della legge 78/2002 che vieta sul territorio regionale la vendita e l'allevamento di animali d'affezione ai laboratori.
Il 25 ottobre la Commissione europea si è dichiarata a favore della legge, escludendo un suo contrasto con la direttiva Cee/86/609 in materia di vivisezione. Con questo pretesto Morini aveva fatto ricorso al TAR e il ministro La Loggia ha fatto ricorso a nome del governo alla Corte Costituzionale. Ora una vittoria del Ministro diventa più difficile.
21-11-02: LIBERATI 100 BEAGLE DALL'ALLEVAMENTO MORINI
Leggi il comunicato ufficiale dell'OIPA (in ) e guarda le foto dei
cani che vivono all'interno di Morini.
28-11-02: Il sindaco di S.Polo d'Enza Ettore Ghielmi ha revocato
a Morini l'autorizzazione per la vendita dei cani.