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• COSA SUCCEDE:
Buone notizie dalla Norvegia: eliminati i sussidi per l’industria dei prodotti derivati dalle foche
• COSA PUOI FARE: chiediamo la fine della caccia alle foche
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• ATTIVITA' OIPA: contro la caccia alle foche in Canada
CACCIA ALLE FOCHE: COME OGNI PRIMAVERA RIPARTE IL MASSACRO
9/4/15
Anche quest’anno il Ministero della Pesca canadese ha fissato la quota di foche cacciabili: 400.000. Si tratta dello stesso numero stabilito lo scorso anno (secondo le stime, nel 2014 sono stati uccisi oltre 54.000 cuccioli), nonostante il mondo si sia già schierato contro questa inutile barbarie e non tenendo conto che la mortalità delle foche è considerevolmente aumentata a causa della sparizione dei ghiacciati dovuta ai cambiamenti climatici.
Sono oltre 35 i Paesi che hanno scelto di chiudere le porte ai prodotti commerciali derivati dalla foca, tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Svizzera, Messico, Russia, Bielorussia, Kazakhstan e Armenia. Sia nel 2013 che nel 2014, il WTO (World Trade Organization) ha confermato il diritto dell’Unione Europea a vietare il commercio di tali prodotti respingendo il ricorso di Canada e Norvegia.
Da decenni, l’International Fund for Animal Welfare (IFAW), lega membro OIPA, documenta gli orrori che avvengono sui ghiacci durante l’annuale caccia alle foche e quest’anno ha posto l’accento anche sullo scempio che viene fatto dei corpi degli animali, che, secondo la legge canadese, dovrebbero essere interamente utilizzati, mentre nel 90% dei casi (dati Dipartimento della Pesce e degli Oceani canadese) vengono abbandonati sui ghiacci dopo aver staccato la pelliccia.
Chiediamo quindi, ancora una volta, al Governo canadese, che da oltre vent’anni sostiene l’industria della caccia alla foca con sussidi statali, di prendere in considerazione il dissenso mondiale e porre fine a questo massacro una volta per tutte.