15/03/16
Il 18 marzo di ogni anno, a San Marzano di San Giuseppe, piccolo comune in provincia di Taranto, si svolge una cerimonia religiosa per festeggiare il Patrono del paese. La tradizionale processione si snoda su un percorso di circa 3 km, percorrendo le vie principali di S. Marzano e si conclude con un grande falò in onore di S. Giuseppe. Per realizzare la grande pira in onore del santo, momento culminante della festa, non sono solo i devoti e gli abitanti locali a trasportare sotto braccio la legna, ma anche numerosi cavalli, circa 60, costretti a trainare carri con carichi molto pesanti di “fascini” di ulivo, con un peso minimo di 700/800 chili, un fardello che aumenta sempre più, come quando la legna si bagna a causa della pioggia e perché “più carico è il cavallo, più onore è per il santo”.
Durante tutto il pomeriggio della celebrazione religiosa fino alla notte, i cavalli, (considerati i veri protagonisti della processione, tanto che vengono addobbati con eleganti bardature per l’occasione), sono forzati a percorrere le strade del paese gravati da questo pesantissimo fardello sormontato a sua volta da un’effige del Patrono, spesso sollecitati con bastoni di legno e tirati con la forza per svolgere contro la loro volontà un lavoro massacrante.
San marzano Cavallo che si inginocchia davanti a San Giuseppe
E, come se tutto questo non bastasse, durante il percorso i cavalli sono addirittura obbligati a compiere un gesto assolutamente estraneo alla loro natura: l’inchino di fronte alla statua del santo.
Un gesto tanto devoto per i fedeli quanto altamente irriverente nei confronti della dignità di qualsiasi animale, violato nella sua più intima volontà ogni qual volta viene forzato a compiere un atto assolutamente non istintivo per la sua natura, ma soprattutto privo di significato per la sua prospettiva, estranea a qualsiasi valore tipicamente umano.
Contro la violenza perpetuata verso chi non ha la possibilità di reagire ai soprusi, v’invitiamo ad unirvi all’appello di protesta dell’OIPA per chiedere al Comune di San Marzano di S. Giuseppe di abolire l’impiego dei cavalli in una cerimonia che non può qualificarsi religiosa quando si configura come una lesione dei diritti più elementari degli Altri Animali, che al pari degli “umani”, hanno il diritto di vivere liberi dal dolore.
Lettera di protesta inviata ai seguenti indirizzi e-mail:
sindaco@pec.sanmarzano-ta.gov.it; vicesindaco@pec.sanmarzano-ta.gov.it; prolocomarciana@libero.it; ufficio.protocollo@pec.comunesanmarzano.ta.it; presidenteconsiglio@pec.sanmarzano-ta.gov.it; segretariogenerale@pec.sanmarzano-ta.gov.it
Testo inviato:
Gentile Sindaco,
la presente per chiedere che venga abolito l’impiego dei cavalli durante la festa delle fascine di San Marzano di S. Giuseppe, costretti non solo a trainare per tutta la durata della processione carichi di legna assolutamente intollerabili, ma addirittura ad inchinarsi di fronte alla statua del Santo Patrono, forzati a compiere un gesto assolutamente estraneo alla loro natura e lesivo della loro dignità. Gli animali non sono oggetti e non sono i nostri schiavi. Una tradizione religiosa può definirsi tale solo quando è portatrice di valori di rispetto e giustizia nei confronti di tutti gli abitanti della Terra.
Oggetto dell'e-mail:
"No all’uso dei cavalli nella festa delle fascine di San Marzano di San Giuseppe"