VITTORIA: LIBERTÀ PER I CERVI DELLA VAL RENDENA. ABBANDONATO IL PROGETTO DEL COMUNE DI PINZOLO (TN) CHE LI AVREBBE RIDOTTI IN CATTIVITÀ

6/5/15

Doveva essere pronta per l’estate 2016, con uno stanziamento di 200.000 euro al Parco Adamello Brenta, la prigione a cielo aperto per i cervi ideata dal Comune di Pinzolo (TN).
I malcapitati ungulati sarebbero stati prescelti per un progetto a dir poco stravagante, se non fosse che ormai viene considerato la norma rinchiudere gli Altri Animali all’interno di recinti più o meno grandi, l’importante è che siano sufficientemente comodi e attrezzati ad hoc e che non ricordino le anguste gabbie dei vecchi zoo. Del resto, cosa vuoi che sia scambiare la propria libertà in cambio di un incarico importante, come quello di “battere cassa”?
Fortunatamente, la nuova attrazione turistica per le famiglie in villeggiatura a Madonna di Campiglio non si farà. L’appello di protesta promosso dall’OIPA, insieme alla mobilitazione dei volontari della sezione OIPA di Trento, ha avuto l’effetto sperato, così come dichiarato dall’Assessore all’Agricoltura della provincia autonoma di Trento in una nota del 29 aprile 2016.
Pare, infatti, che la nuova amministrazione del Comune di Pinzolo abbia abbandonato l’insano progetto e, fino all’assegnazione di eventuali altri incarichi amministrativi, i cervi della Val Rendena potranno ancora godere della loro libertà.


COSA E' SUCCESSO: IL COMUNE DI PINZOLO (TN) VUOLE IMPRIGIONARE I CERVI PER RENDERLI UN’ATTRAZIONE TURISTICA: INVIA LA MAIL DI PROTESTA PER DIRE NO AL “PARCO DEI CERVI”, UNA GABBIA A CIELO APERTO IN VAL RENDENA.

24/04/15

L’aria frizzante, i colori e le fragranze del sottobosco, sono il ricordo che spesso rimane più impresso in noi dopo un'escursione in montagna. Niente, però, colpisce di più, dell'incontro inaspettato con un animale selvatico. La sorpresa, nell’avvistare anche solo per un istante, una volpe, un rapace o un cervo, è ciò che più si staglia nella nostra mente, lasciando, soprattutto nell’animo dei più piccini, il magico ricordo di un fugace incontro di sguardi.
Eppure, c'è chi sembra aver perso la memoria della propria infanzia, tanto da voler impedire ai bambini di oggi la possibilità di sperimentare quello stupore incantato che solo un incontro imprevisto con un animale selvatico può offrire.
Il Comune di Pinzolo, in provincia di Trento, ha infatti deciso di creare quella che definisce ingegnosamente “un'area faunistica”, nella quale confinare alcuni cervi, il cui numero non è ancora stato reso noto.
“Ospitati” all’interno di una recinzione di circa 3000 metri quadrati e, perciò, sufficientemente ampia affinché possano liberamente “sgambare”, riforniti di una serie di comfort, quali delle nuovissime casette di legno attrezzate con relative mangiatoie, i cervi prescelti saranno tutelati nel loro habitat, al riparo dai tutti quei “cattivi” che, nel pieno rispetto della legge, si aggirano per i monti armati di doppiette nell’intento di cacciarli. E non è finita qui.
Il più grande privilegio di cui i cervi in questione potranno godere, sarà la possibilità d’incontrare sul loro cammino delle ridenti famiglie che, giunte in villeggiatura a Madonna di Campiglio, transitando in località Patascoss, dove è prevista la costruzione del parco recintato, potranno ammirane dal vivo la bellezza tra un pic-nic e una gita sul trenino che conduce alla Malga Ritorto.
Tempi di realizzazione previsti, estate 2016; costo del progetto, 200.000 euro, fondi che il Comune di Pinzolo si è impegnato a corrispondere all’Ente Parco Adamello Brenta, il quale, oltre a predisporre un progetto tecnico dell’area, metterà a disposizione il proprio personale, forestale e scientifico, per la cura dei cervi.
Non contenti dell’idea di creare un grande gabbia a cielo aperto, dove imprigionare animali selvatici che hanno ancora la fortuna di vivere in libertà, sono già previsti per il futuro altri piccoli insediamenti con aree faunistiche ad hoc. Questa volta, però, i malcapitati saranno i caprioli.
L’OIPA v’invita a partecipare all’appello di protesta per chiedere al Sindaco di Pinzolo, William Bonomi, di abbandonare un insano progetto, che prevede la realizzazione di un’area che, seppur estesa, rappresenterà per gli ungulati prescelti la riduzione ad uno stato di cattività, con tutte le conseguenze che può comportare per un animale selvatico, in primis la dipendenza dall’uomo, anche solo per la ricerca del cibo.

APPELLO INVIATO

Questa mail è stata inviata ai seguenti indirizzi:
segreteria@comune.pinzolo.tn.it; vicesindaco@comune.pinzolo.tn.it; filippo.collini@comune.pinzolo.tn.it; turismo.cultura@comune.pinzolo.tn.it; matteo.campigotto@comune.pinzolo.tn.it; ufficio.campiglio@comune.pinzolo.tn.it; info@pnab.it; maria.scalfi@pnab.it; manuela.gottardi@pnab.it; massimo.corradi@pnab.it; valentina.cunaccia@pnab.it; vigilio.bonazza@pnab.it; pino.oss@pnab.it; matteo.viviani@pnab.it; andrea.mustoni@pnab.it; filippo.zibordi@pnab.it; chiara.scalfi@pnab.it; catia.hvala@pnab.it; chiara.grassi@pnab.it; uff.faunistico@provincia.tn.it; serv.foreste@provincia.tn.it; serv.turismo@provincia.tn.it; serv.turismo@provincia.tn.it; serv.valamb@provincia.tn.it

Testo inviato:
Gentili Signori,
con la presente esprimo il mio dissenso nei confronti del progetto relativo alla creazione di un’area faunistica in località Patascoss, nel comune di Madonna di Campiglio, dove si prevede di confinare alcuni cervi da utilizzare come attrattiva turistica, riducendoli ad uno stato di cattività.
La scelta di rispettare il diritto alla libertà degli ungulati, animali selvatici che, per loro natura, rifuggono l’uomo, consentirebbe non solo di impiegare in opere più utili i 200.000 euro stanziati per la realizzazione del progetto, ma sarebbe certamente più apprezzata dai turisti amanti della montagna che, contrariamente a quanto da Voi sostenuto, può regalare “suggestioni paesaggistiche e naturalistiche” solo nel rispetto dell’ambiente e degli animali che la abitano.

Oggetto dell'e-mail
"No al parco dei cervi in località Patascoss"

 

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