LIGURIA: NO ALL’USO DI ARCO E FRECCE, NO ALL’ENNESIMO FAVORITISMO AI CACCIATORI


5 febbraio 2015
AGGIORNAMENTO

Le proteste di diverse associazioni e l’appello lanciato dall’OIPA hanno avuto l’esito sperato. In Liguria la caccia con l’arco contro gli ungulati non si farà, così come stabilito dalla legge approvata dal Consiglio Regionale il 4 febbraio con 29 voti favorevoli e 1 astenuto.
Le numerose voci di dissenso pervenute in Regione sono state ascoltate, anche se la Liguria continua a ignorare i pareri dell’ISPRA e le sentenze del TAR in merito all’uso delle munizioni al piombo, che sono state vietate unicamente nelle zone umide in quanto tutelate dalla convenzione internazionale di Ramsar. Peccato che nella regione di aree di questo genere ve ne siano ben poche.
Se con la sua decisione la Regione Liguria ha dimostrato di voler ascoltare l’opinione di migliaia di cittadini indignati, non fa tuttavia una bella figura continuando volutamente a ignorare le sentenze del Tar regionale e il parere dell’ISPRA sul rischio sanitario e ambientale derivante dall’utilizzo del piombo nelle munizioni, che andrebbe invece sostituito con proiettili atossici come la ceramica o il tungsteno.
Diversi studi scientifici, infatti, tra cui proprio quello condotto dall’ISPRA su commissione del Ministero dell’Ambiente, hanno dimostrato che il piombo è un metallo tossico che, oltre ad avvelenare diverse specie di volatili, è responsabile della contaminazione del terreno e della selvaggina cacciata, determinando un elevato rischio sanitario anche per la salute umana.
Ancora una volta, per favorire una minoranza clientelare, la politica italiana continua a trasmettere a livello internazionale l’immagine dell’”Italietta”, fatta di favoritismi e regalie che, a quanto pare, nessuno è ancora stato in grado di scalfire.


27/1/15
LIGURIA: NO ALL’USO DI ARCO E FRECCE, NO ALL’ENNESIMO FAVORITISMO AI CACCIATORI

Arco e frecce per uccidere caprioli, daini e camosci: è la proposta di alcuni consiglieri della regione Liguria che, con una modifica alla Legge regionale 1 luglio 1994, n. 29 (Norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio), vorrebbero autorizzare l’uso di arco e frecce per uccidere gli ungulati. Discussa nei giorni scorsi presso l’aula del Consiglio della Regione Liguria, la proposta di legge include anche l’utilizzo di munizioni al piombo in tutte le aree del territorio regionale, escluse le zone umide, protette da una convenzione internazionale.

Un doppio crimine nei confronti della fauna selvatica e dell’ecosistema. Con l’impiego di arco e frecce, infatti, si condannano a una lenta e atroce agonia migliaia di animali, configurando il reato di maltrattamento degli animali (art. 544-ter del Codice Penale), mentre con l’utilizzo delle munizioni al piombo viene di fatto legalizzato, ai limiti del paradosso, un reato ambientale.

Numerose ricerche, documentate anche dall’ISPRA, hanno, infatti, dimostrato che il piombo è un metallo tossico il quale, oltre ad avvelenare gli uccelli acquatici che lo ingeriscono accidentalmente, è responsabile della contaminazione del terreno e della selvaggina cacciata, determinando un rischio sanitario anche per la salute umana.
V’invitiamo quindi a unirvi all’appello di protesta lanciato dall’OIPA per chiedere alla Regione Liguria di rigettare una proposta di legge, che ancora una volta, favorisce i cacciatori, un’esigua minoranza della popolazione che fa comodo “acquistare” in periodo elettorale.

 

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