UCCISIONE DANIZA, L’OIPA “DRAMMATICO EPILOGO DI UNA VICENDA CON CONTORNI POCO CHIARI SIN DALL’INIZIO. CALPESTATI IL DIRITTO ALLA VITA, LA VOLONTA’ DEGLI ITALIANI E LE NORMATIVE EUROPEE”


11/9/14

Alla fine hanno vinto l’arroganza e l’antropocentrismo: Daniza è stata uccisa, stroncata dal sedativo che le è stato sparato per catturarla. Siamo sgomenti di fronte a un epilogo che abbiamo sperato fino all’ultimo di poter evitare, lottando in ogni modo e difendendo il suo diritto a vivere libera con manifestazioni e battaglie legali.

L’OIPA era infatti in procinto di presentare un argomentato ricorso al Tar contro l’immotivata ordinanza di cattura e successiva detenzione dell’orsa in un’area recintata emessa dalla Provincia di Trento. In un secondo momento era tra l’altro stata aggiunta una postilla all’ordinanza per sottolineare che, qualora Daniza avesse reagito alla cattura in modo tale da pregiudicare la sicurezza degli operatori, sarebbe stata consentita l’uccisione.

“Una vera e propria condanna a morte per un animale che è stato inserito nel Parco Adamello Brenta proprio dall’uomo, grazie al Progetto europeo Life Ursus partito nel 2000 e poi proseguito con Life Arctos – sottolinea Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia Onlus – Riteniamo che tutta la vicenda, a partire dalla presunta aggressione di Daniza ai danni del cercatore di funghi, sia poco chiara e che Daniza sia stata un capro espiatorio. Resta infatti da chiarire come mai uno Stato che ha avallato un progetto per il ripopolamento degli orsi sia continuamente coinvolto nell’uccisione degli stessi per episodici problemi di incolumità pubblica. La vicenda di Daniza ha, tra l’altro, curiosamente coinciso con il momento in cui l’Italia avrebbe dovuto versare il contributo economico per il finanziamento di Life Arctos”.

L’OIPA presenterà alla Provincia di Trento una richiesta di accesso agli atti per capire quale sia responsabilità penali di chi l’ha materialmente uccisa e sporgere denuncia per uccisione. E’ inoltre in corso di valutazione una denuncia presso la Commissione Europea per l’evidente violazione delle normative comunitarie.

 

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